Se hai appena avviato il tuo eCommerce, e vuoi sapere come implementare la SEO per aumentare il tuo fatturato, allora mettiti comodo perchè in questo articolo vedremo tutto quello che devi sapere sulla SEO per eCommerce.
Indice dei contenuti
Perchè fare SEO per eCommerce?
Prima di andare nel pratico, vediamo un attimo perchè è importante fare SEO per eCommerce, ed il motivo per la quale se ne parla relativamente poco rispetto alle Facebook Ads e Google Ads.
Il vantaggio della SEO, a differenza di qualunque altra fonte di traffico, è che fa parte della categoria di fonti di traffico “guadagnate”, ovveo che non dipendendono strettamente dal budget speso giornalmente, così come accade con le pubblicità PPC.
Inoltre, per sua natura, risulta essere una fonte di traffico stabile, con minore volatilità rispetto alle più comuni piattaforme pubblicitarie.
Proprio per questo motivo che è importante diversificare le fonti di traffico del proprio eCommerce, anche con la SEO di Google, al fine di rendere il proprio fatturato maggiormente prevedibile.
Cosa devi sapere prima di iniziare con la SEO
Prima di iniziare a cimenarti nel comprendere come puoi iniziare a lavorare con la SEO per il tuo eCommerce, è bene fare alcune considerazioni importanti.
Innanzitutto, come probabilmente già saprai, la SEO è una attività a lungo termine.
A seconda della competitività del tuo settore, e del tuo mercato di riferimento, possono volerci da pochissimi mesi, sino ad un anno per vedere i primi risultati.
Ecco perchè le attività di SEO, a mio avviso, sono idonee a quegli eCommerce che stanno già fatturando, hanno un margine di profitto ogni mese, e vogliono consolidare la propria posizione nel mercato, e che quindi hanno la possibilità di allocare budget per le attività di SEO, senza aspettarsi un risultato immediato.
Le attività di SEO per eCommerce, non sono di certo poco onerose, sopratutto per progetti complessi, proprio per questo motivo il mio consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un professionista SEO per ridurre i margini di errori e velocizzare il processo.
Seo per eCommerce: da dove iniziare?
Andiamo a vedere all’interno di questo paragrafo, quali sono le aree nella quale dovrai andare a lavorare per riuscire a migliorare il tuo posizionamento del tuo eCommerce.
Ricerca Keyword
La ricerca Keyword, è la prima cosa dalla quale solitamente si parte per riuscire a posizionare il proprio sito eCommerce su Google, ed è anche la cosa meno pratica, ma più di studio.
È importante scegliere le giuste keyword, sin da subito, per evitare questi tre errori:
- Se lavoriamo su keyword troppo competitive, sopratutto in una fase di startup della nostra strategia SEO, sarà difficile che il nostro sito si riuscirà a posizionare tra i primi risultati della SERP
- Se invece lavoriamo su keyword con basso volume di ricerca, quindi solitamente poco competitive, potremmo finire per ricevere troppo poco traffico
- Se lavoriamo sulle keyword sbagliate, anche se riusciamo a posizionarci, ed il volume di ricerca è buono, riceviamo del traffico composto da persone fuori target, quindi non disposte ad acquistare.
La ricerca keyword è quindi fondamentale per trovare quelle keyword, tali che:
- Riusciamo a posizionarci in base alla fase in cui ci troviamo;
- Hanno abbastanza volume di ricerca per la quale vale la pena lavorarci;
- Si tratta di keyword in target per i nostri prodotti, quindi che ci porta vendite (leggasi fatturato)
Per fare una ricerca keyword, si parte solitamente dall’analizzare quello che fanno i competitor, sia manualmente, quindi facendo delle ricerche, e sia utilizzando tools, come ad esempio Ahrefs, SemRush o similari.
Keyword ed intento di ricerca
Quando andiamo a fare una ricerca di Keyword, possiamo renderci conto che esistono quattro diverse tipologie di Keyword, in base all’intento di ricerca.
Ogni Keyword, è possibile inserirla in una di questi intenti:
- Intento di navigazione
- Intento informativo
- Intento commerciale
- Intento di transazione
Per intento di navigazione, si intendono quelle Keyword per la quale si effettua una ricerca con lo scopo di andare su una specifica pagina, o sito web.
Un esempio, può essere la Keyword “Amazon”: chi effettua questa ricerca su Google, è perchè vuole arrivare sul sito di Amazon.
Per intento informativo, si intendono invece quelle ricerche volte ad ottenere informazioni su una determinato argomento.
Un esempio, può essere la Keyword “A cosa serve la planetaria”: chi effettua questa ricerca su Google, è perchè vuole sapere a cosa serve in cucina la planetaria.
Come approfondiremo più avanti, le Keyword con intento informativo vengono utilizzare per il blog del proprio eCommerce.
Per intento commerciale, si intendono quelle ricerche volte a ricevere informazioni al fine di effettuare un acquisto di un determinato prodotto, o servizio.
Un esempio, può essere la Keyword “Migliore planetaria”: chi effettua questa ricerca su Google, è perchè vuole sapere qual è la migliore planetaria da acquistare.
Queste Keyword, vengono utilizzate solitamente per le pagine prodotto, categorie prodotto, ma in realtà anche in alcuni articoli di blog.
Infine, per intento transazionale, si intendono quelle ricerche volte ad effettuare l’acquisto di un determinato prodotto, quindi, a differenza di prima, in questo caso colui che effettua questa tipologia di ricerca ha già le idee chiare.
Une esempio, può essere la Keyword “acquistare planetaria Kenwood”: chi effettua questa ricerca su Google, è perchè sa già di voler acquistare la planetaria della Kenwood.
Questa tipologia di Keyword, vengono solitamente utilizzate per le pagine prodotto ma anche pagine categorie prodotto.
Struttura del sito
Per struttura del sito si intende come andiamo a strutturare tutte le nostre pagine, all’interno del nostro eCommerce, al fine di rendere semplice la navigazione all’utente finale, ma anche per permettere che l’authority, venga trasmessa a tutte le pagine.
La regola generale è quella di strutturare il sito in modo che tra una qualsiasi pagina e l’altra, non ci siano più di tre click di navigazione, e che ovviamente questa struttura scalabile.
Per struttura scalabile si intende che se un domani abbiamo la necessità di aggiungere nuovi prodotti, categorie prodotti, oppure contenuti di qualsiasi genere, non dobbiamo rifare la struttura da capo.
Ad esempio, una struttura di sito ideale, è come questa di seguito:
SEO On-Page
Per SEO On-Page, si intende invece quel lavoro di ottimizzazione di ogni singola pagina del nostro eCommerce, in base alla strategia che abbiamo deciso di seguire.
Per maggiore chiarezza, andiamo a dividere le tre categorie di pagine presenti sul nostro sito:
- Pagine Categorie Prodotto
- Pagine Prodotto
- Articoli Blog
Vediamo quindi come possiamo ottimizzare ognuna di queste categorie di pagina.
SEO On-Page Categorie Prodotto
La SEO On-Page riguarda quel lavoro, composto principalmente dal mettere le Keyword al post giusto, su quelle pagine di una certa categoria merceologica che noi abbiamo sul nostro eCommerce.
Se utilizziamo Shopify, le pagine categorie prodotto le troviamo sotto la voce “Prodotti” poi “Collezioni”, dal menu presente a sinistra nella dashboard principale.
Se invece utilizziamo WooCommerce, quindi WordPress, troviamo le pagine categorie prodotto sotto la voce “Prodotti” poi “Categorie”, sempre dal menu presente a sinistra nella dashboard principale.
Vediamo quindi quali sono gli elementi sulla quale dobbiamo lavorare.
Slug Url
Innanzitutto, sopratutto per un maggior ordine, l’ideale è accertarsi che la Keyword principale della categoria prodotti, compaia innanzitutto all’interno dell’url.
Prendendo come esempio Zalando.it, vediamo che l’aspetto dell’url per la categoria “Maglieria Uomo”, ha questo aspetto:
Personalmente, preferisco una url che sia di questo tipo:
miodominio.it/keyword-categoria/nome-prodotto
Quindi, ad esempio, mettendo caso che ho un eCommerce di arredamento, l’aspetto sarà il seguente:
miodominio.it/sedie/sedia-pieghevole-bergmund
Creare una struttura di questo tipo con WooCommerce, è possibile farlo andando su “Impostazioni”, poi “Permalink”, sempre dal menu di destra nella dashboard principale.
Purtroppo, al momento, su Shopify non c’è la possibilità di fare lo stesso, almeno non nelle versioni che non siano “Shopify Plus”.
Ci tengo a precisare che nulla vieta, o penalizza, tenere una struttura, nel caso di Shopify del tipo:
miodominio.it/collections/sedie
oppure, nel caso di WooCommerce, avere una struttura del tipo:
miodominio.it/categoria-prodotto/sedie
Ha maggiore rilevanza, così come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, scegliere piuttosto la Keyword giuste per le pagina categoria, in quanto deve trattarsi della Keyword “contenitore” della tipologia di prodotti che il nostro cliente sta cercando, senza dimenticare che deve trattarsi di una Keyword con la quale possiamo competere e che ha abbastanza volume di ricerca.
Title tag H1
Per “title tag h1”, si intende il titolo, ovvero intestazione, della pagina categoria prodotto.
Solitamente, esso corrisponde con il testo che inseriamo come titolo della “Collezione” nel caso di Shopify, e come titolo della “Categoria Prodotto” nel caso di WooCommerce.
Questo titolo, è fondamentale che contiene la Keyword che abbiamo scelto per la nostra pagina categoria prodotto, e che essa sia il più possibile presente all’inizio del titolo nel caso in cui non ci vogliamo limitare ad inserire solo la Keyword, bensì vogliamo aggiungere altro testo.
Ad esempio, questo è il title tag h1 per la categoria prodotto “Camicie da uomo” di Zalando.it:
Tuttavia, nulla avrebbe vietato a Zalando, però di avere un title tag h1 di questo tipo:
Testo del Body
Questa è probabilmente la cosa più ignorata dalla stragrande maggioranza di coloro che cercano di ottimizzare il proprio eCommerce per la SEO.
I motori di ricerca, in particolare Google, per comprendere meglio il contenuto della tua pagina categoria prodotto, ha comunque bisogno di testo.
Proprio per questo motivo che è importante avere un minimo di testo del body.
Riprendendo l’esempio della pagina categoria “Camicie da uomo” di Zalando, questo testo, è presente in fondo alla pagina, e divisa con dei tag h2.
Per aggiungere questo testo, nel caso di Shopify, sarà quel testo che dovrai inserire in “Descrizione”, nella pagina “Collezione”, mentre nel caso di WooCommerce, sarà quel testo che dovrai inserire in “Descrizione”, cliccando sotto “Categoria”.
L’ideale, è avere un testo di almeno 300 parole, proprio come nel caso di Zalando, con una densità di Keyword idonea, così come l’utilizzo di sinonimi e una semantica quanto più curata possibile affinché i motori di ricerca possano comprendere al meglio il contenuto di questa pagina.
Testo “Alt Text”
Come avrai potuto capire sino a questo momento, i motori di ricerca, ed in particolare Google, si basano su diversi elementi per comprendere il contenuto di una pagina.
Tra i tanti diversi elementi, le immagini sono uno di quegli elementi sulla quale si basa.
Seppur l’intelligenza artificiale di Google sta diventando sempre più capace di riconoscere il contenuto di una immagine, essa fa ancora affidamento sopratutto all’Alt Text che diamo ad una immagine.
L’Alt Text è quel testo che abbiamo la possibilità di inserire, e che descrive il contenuto di una immagine.
Ideale è che questo testo contenta la Keyword, o un sinonimo di essa.
Per aggiungere l’Alt Text, sia su Shopify che su WooCommerce, ti basterà aprire la sezione dove è possibile aggiungere o modificare le immagini, e inserire il testo proprio rispettivamente nel campo “Alt Text” o “Testo Alternativo”.
Metadata
Per “Metadata” si intendono le informazioni che noi mandiamo ai motori di ricerca riguardo il contenuto della nostra pagina, e principalmente si tratta del “Meta-Title”, e “Meta-Description”.
Su Shopify, troviamo la possibilità di modificare i Metadata di default in fondo ad ogni pagina di modifica della Collection.
Possiamo utilizzare quindi Yoast SEO, oppure Rank Math.
Nel caso di Yoast SEO, la modifica dei Metadata avrà questo aspetto:
L’ideale, è che nel Meta Title, e nella Meta Description, compaia la Keyword che hai deciso per questa pagina categoria prodotto.
È bene chiarire che il titolo, non deve essere lo stesso della pagina, seppur di default così verra impostato.
Il “title tag H1”, di cui abbiamo visto poco fa, ha lo scopo di definire il contenuto nella pagina, mentre in questo caso, lo scopo è quello di “prendere il click” nella SERP di Google.
SEO On-Page Pagine Prodotto
In questo paragrafo, andremo nel dettaglio delle pagine prodotto, tuttavia, non è necessario andare di nuovo nel tecnico, né di come impostare lo Slug URL, Title Tag H1, Testo del Body, Alt Text e Metadata, in quanto si tratta delle stesse informazioni che abbiamo visto per la SEO On-Page Pagina Categoria.
Tuttavia, per questa sezione, andremo più nel dettaglio della parte strategica.
Scegliere la Keyword Giusta
Considera che le pagine prodotto saranno numericamente maggiori delle pagine Categoria Prodotto, proprio per questo motivo che è bene prestare maggior attenzione sopratutto su questa parte, dal punto di vista strategico nella scelta delle Keyword, e dell’utilizzo di esse nel testo.
Nel momento in cui mettiamo in piedi per la prima volta una strategia SEO, o comunque il nostro brand non è conosciuto, l’ideale è utilizzare delle non-brand Keyword per il nostro prodotto.
Lascia che mi spieghi meglio.
Prendiamo per esempio un paio di scarpe, diciamo le Nike Yeezy.
Gli utenti che cercano su Google, cercano la Keyword “Nike Yeezy”, e non “scarpe sportive”, perchè conoscono già il brand della Nike, e quindi cercano quel tipo di modello specifico.
Nel tuo caso, a meno che non hai un brand riconosciuto, non puoi pensare di avere come Keyword del prodotto, il brand del tuo prodotto.
Non puoi pensare di farlo, perchè nessuno cerca il tuo brand su Google, o comunque, se il tuo brand è minimamente conosciuto grazie alle tue sponsorizzate su Google Shopping, Facebook Ads, o TikTok Ads, è comunque minimo e non abbastanza al punto tale per la quale vale mettere in piedi una strategia SEO.
Per comprenderci ancora meglio, mettendo caso che vendi frullatori ad immersione, e hai deciso di chiamare questa tua linea prodotti “SpecialMixer” (esempio random), non puoi pensare di avere come focus keyword “MagicMixer”, semplicemente, perchè nessuno lo cerca.
Così come confermato da Ahrefs, il tool SEO che ti ho consigliato prima:
Le persone non cercano quindi “SpecialMixer”, tuttavia, cercando la Keyword “Frullatore ad immersione”, quindi avrebbe senso scegliere questa Keyword, così come possiamo vedere anche da Ahrefs:
Questa potrebbe essere una buona Keyword su cui lavorare se abbiamo un eCommerce di frullatori, in quanto, come possiamo vedere, la difficoltà risulta essere comunque bassa.
È bene sottolineare che seppur la difficoltà della Keyword su Ahrefs è zero, non vuol dire che lo sia effettivamente, e quindi ti basta utilizzare questa Keyword per schizzare in alto nella SERP.
Ricordiamo che si tratta pur sempre di approssimazioni e di tool esterni a Google.
Scegliere il Titolo giusto
Abbiamo quindi visto che scegliere la Keyword giusta per il nostro scopo, è la cosa più importante che dovrai fare, sopratutto per ogni singola pagina prodotto dato che numericamente sono maggiori rispetto alle pagine Categoria Prodotto.
Per quanto concerne il titolo, nella stragrande maggioranza dei casi, puoi utilizzare la struttura:
Keyword Scelta + Nome Brand del Prodotto
oppure, in alternativa, di ordine inverso.
Questa è ad esempio la stessa strategia utilizzata da IKEA.
Seppur compare solo la scritta EKET in grassetto sulla pagina prodotto, in realtà, il titolo di questa pagina è quello che vedi all’interno dei rettangoli rossi.
Per quanto concerne invece il Meta Title, per aumentare il CR nella SERP, vale a dire le persone che cliccano sul tuo sito quando visualizzano il risultato di ricerca, puoi pensare di aggiungere qualcosa del tipo:
- 30% di sconto
- Spedizione Gratuita
- Spedizione rapida
- Qualità italiana
- Novità 2022
… oppure qualsiasi cosa che possa aumentare la percentuale di click 😀
Scrivere il Body Text
Arriviamo adesso a quello che è il punto dolente per molti eCommerce: la descrizione del prodotto.
Ovviamente, anche essa deve essere ottimizzata in ottica SEO.
Seppur mediamente i tool per la SEO consigliano un testo di almeno 300 parole, il mio consiglio spassionato, è quello di raggiungere almeno 1.000 parole.
Lascia che ti spieghi il motivo.
Con il passare del tempo, i motori di ricerca diventano sempre più intelligenti nel “matchare” (passami il termine), i risultati, con quello che è l’intento di ricerca.
Proprio per questo motivo, riprendendo l’esempio del prodotto “frullatore ad immersione”, il tuo prodotto, potrebbe venire mostrato anche a chi cerca “Minipimer”, se hai appunto utilizzato a dovere le Keyword nel body text.
Così facendo, ci andremo a “prendere” ulteriori 700 ricerche mensili extra:
Ecco quindi potresti pensare di avere una struttura della descrizione del prodotto di questo tipo:
- Intro descrizione del prodotto con utilizzo della Keyword principale
- Bullet Points, con l’utilizzo di sinonimi della Keyword principale che rispecchiano lo stesso intento di ricerca per il prodotto in questione
- Approfondimenti del prodotto con Keyword Long-Term, quindi FAQ, Garanzia, Spedizione, Dimensioni o altro (ad esempio, potresti pensare di fare un approfondimento del frullatore ad immersione, inserendo la Keyword “frullatore ad immersione economico” nel testo)
- Conclusione & Chiamata all’azione
Per trovare sinonimi della tua Keyword, potresti pensare di utilizzare i suggerimenti di Google in fondo alla pagina, nelle “ricerche correlate”:
Oltre ovviamente a trovarne altre analizzando le Keyword dei competitor grazie ai tool per la SEO, o facendo ricerche su Amazon di prodotti analoghi e osservare quali sono le Keyword analizzate.
SEO On-Page Articoli di Blog
Arriviamo adesso al blog, quindi una parte del Content Marketing.
Lo scopo degli articoli di blog, nella SEO, è quello di andare ad indicizzare ulteriori pagine, su Keyword che altrimenti non avremo “coperto” con le pagine prodotto o pagine categorie prodotto.
Ti faccio un esempio veloce per aiutarti a comprendere.
Prendiamo ad esempio la Keyword “Miglior frullatore ad immersione”.
Questa Keyword Long-Tail, ha un volume di ricerca pari a 400.
Sopratutto nei primi mesi della nostra strategia SEO, dove non abbiamo abbastanza Domain Authority per posizionarci in alto nei risultati di ricerca, possiamo andare a lavorare su Keyword come queste a basso volume e bassa concorrenza, e realizzare una guida alla scelta per il cliente di valore.
L’intento di ricerca nel Blogging per eCommerce
All’inizio di questo articolo di blog, abbiamo parlato degli intenti di ricerca.
Come abbiamo detto prima, solitamente, nel blogging si lavora con le Keyword ad intento informativo, o con le Keyword and intento commerciale.
Con tool come Semrush, possiamo sapere qual è l’intento di ricerca di una determinata Keyword.
Ad esempio, nel caso di “miglior frullatore ad immersione” di cui abbiamo parlato poco fa, vediamo su Semrush che si tratta di una Keyword ad intento commerciale:
Potremmo quindi pensare di scrivere un articolo di blog che intercetta questa ricerca, con lo scopo di fare in modo di dare una chiarezza al cliente, su quale prodotto è meglio per lui, in base alle sue esigenze.
Chiaramente, all’interno di questo articolo, andiamo a rimandare ai nostri articoli eCommerce.
Oltre a lavorare su queste Keyword, possiamo pensare di coprire ricerche ad intento informativo, come ad esempio “a cosa serve la planetaria”:
In linea generale, le Keyword con intento di ricerca commerciale, hanno una percentuale di conversione maggiore rispetto a quelle informative, tuttavia, esse sono più competitive.
Dato che le Keyword con intento di ricerca commerciale convertono di più, alcuni commettono l’errore di focalizzarsi solamente su questa tipologia di ricerche.
Tuttavia, dopo i recenti aggiornamenti degli algoritmi di Google, a quanto pare, sono stati premiati i blog che avevano un buon bilanciamento tra articoli di blog con intento commerciale e intento informativo.
Lo scopo di Google è quello di fornire informazioni di qualità a coloro che effettuano le ricerche, proprio per questo motivo, se proprio dovrei darti delle linee guide, ti direi di scrivere un articolo ad intento commerciale per ogni due articoli ad intento informativo.
Ottimizzazione tecnica
Come abbiamo detto poco fa, Google di recente ha effettuato più di qualche aggiornamento.
In uno di questi “Core Update”, è stato chiaramente comunicato che tra uno dei fattori di posizionamento sui motori di ricerca, c’è proprio la velocità del proprio sito.
Per intenderci, più il tuo eCommerce è veloce, più Google premierà nella SERP le tue pagine.
Vediamo quindi alcuni consigli rapidi che puoi mettere in pratica per migliorare i “Web Vitals”.
Per scoprire quali sono le prestazioni attuali del tuo sito web, ti basterà andare su PageSpeed Insights.
I tre elementi sulla quale dobbiamo concentrare in particolare la nostra attenzione sono il Largest Contentful Paint, che deve essere inferiore ai 2.5 secondi, il First Input Delay, che deve essere inferiore ai 100 millisecondi, ed infine Cumulative Layout Shift che deve essere inferiore a 0.1.
Questi fattori, valgono per ogni singola pagina web.
Questo vuol dire che dovrai ottenere buoni risultati di prestazioni, per ogni singola pagina web, e non solo la tua homepage, come qualcuno tende a credere.
Andiamo a vedere alcune soluzioni che puoi mettere in pratica da subito, per velocizzare il tuo sito, anche se non sei proprio pratico nella tecnologia.
Velocizzare sito Shopify
Date le limitazioni di Shopify, c’è da ammettere che per gli eCommerce su Shopify, si hanno le mani legate, e gli unici miglioramenti sono quelli possibili attraverso l’installazione (o di installazione) di plugin esterni, oppure nel semplificare il design del sito, affinché il nostro sito web sia il più leggero possibile.
Vediamo quindi alcune cosa che puoi fare per velocizzare il tuo eCommerce Shopify.
Eliminare app che non utilizzi
La prima cosa che ti consiglio di fare, è quella di utilizzare le app che non stai utilizzando, o che comunque fai a meno, e che pesano sulla velocità del tuo eCommerce.
Vai quindi nella pagina della applicazioni, ed elimina quelle di cui non hai bisogno.
Scegli un tema veloce
Non tutti i temi sono uguali, sopratutto in termini di “peso” che questi hanno sulla velocità del tuo sito.
Solitamente, i temi base di Shopify, sono quelli più veloci e leggeri.
Al contrario, se utilizzi temi acquistati e non realizzati da Shopify, essi possono risultare più funzionali, ma allo stesso tempo possono rallentare il tuo eCommerce.
Riduci le dimensioni delle immagini e dei video
Un ulteriore cosa che potresti fare, è ridurre le dimensioni delle immagini e dei video, ogni qual volta le carichi nel tuo eCommerce.
Meno immagini e video avrai in una pagina, e più il tuo sito sarà veloce.
Installa plugin per velocizzare il sito
Per velocizzare il tuo sito, potresti pensare di installare plugin che hanno proprio lo scopo di velocizzare il tuo eCommerce, uno di questi è ad esempio Booster.
Con una sola installazione, puoi ottenere qualche miglioramento alla velocità del tuo sito.
Velocizzare sito WooCommerce
Con WooCommerce, seppur è richiesta una conoscenza tecnica maggiore, siamo sicuramente più flessibili in termini di ottimizzazione tecnica.
Seppur non andremo nel dettaglio delle soluzione tecniche avanzate, andiamo a vedere quelle che sono le soluzioni che puoi mettere in pratica da subito, anche senza l’ausilio di un tecnico.
Hosting Performante
La prima cosa che ti consiglio di fare, è quella di non risparmiare sull’hosting, piuttosto scegliere un hosting performante, oltre che scalabile per esigenze future.
Il mio consiglio, è quello di utilizzare hosting come Cloudways.
In realtà, Cloudways non è un hosting, bensì è un applicativo che ti permette di hostare il tuo eCommerce su soluzioni scalabili, come ad esempio DigitalOcean, Amazon AWS, Google Cloud, ed altri.
Puoi quindi pensare di prendere ad esempio il tuo dominio su Google Domains, per poi collegarlo al tuo server preso tramite CloudWays.
Seguendo la documentazione fornita, anche se non hai particolari competenze tecniche, puoi prendere il tuo server su CloudWays, a prezzi sicuramente convenienti per le prestazioni offerte, oltre ad essere scalabile in base alle esigenze.
Inoltre, con il supporto sempre disponibile, puoi andare a risolvere qualsiasi problema, anche tecnico, in una questione di minuti.
CloudWays, oltre ad offrire hosting, offre anche servizi di Caching, CDN, BackUp, Monitoring, SSL ed altri servizi utilissimi per avere affidabilità.
Content Delivery Network (CDN)
Con un CDN, hai la possibilità di distribuire i contenuti del tuo sito, tramite dei server sparsi geograficamente in tutto il mondo.
Le richieste, non vengono quindi effettuate direttamente al tuo server, bensì vengono fatte al CDN che hai scelto, il che garantisce anche un sicurezza ad esempio nel caso di attacchi DDOS.
Se quindi il servizio non viene offerto dal tuo hosting, puoi pensare di utilizzare Cloudflare, o un alternativa, per velocizzare il tuo sito web, oltre che proteggerlo da attacchi.
In CloudWays, il servizio di hosting che ti ho segnalato prima, questo è incluso, quindi non dovrai fare nient’altro se non attivarlo sulla tua applicazione.
Plugin di Caching
Un altra soluzione per velocizzare il tuo eCommerce, è quello di utilizzare plugin di Caching.
Il migliore plugin che utilizzo anche sui miei eCommerce, è sicuramente WpRocket.
Con pochi click, e senza particolari conoscenze tecniche, puoi migliorare le prestazioni del tuo sito.
In realtà, WpRocket, non è solo un plugin di Caching, ma offre anche altre soluzioni come la trasformazione delle immagini in formato WebP, Lazy Load, ottimizzazione del Database, CSS & Javascript, oltre ad essere compatibile con qualsiasi CDN.
Insomma, si tratta di una vera e propria soluzione completa per velocizzare il tuo eCommerce, per me, è un plugin che non può assolutamente mancare in nessun eCommerce realizzato con WooCommerce.
Formato WebP
Il formato WebP, è un nuovo formato delle immagini, che sostituisce i “classici” formati .jpg, .png e .gif, realizzato da Google, proprio per migliorare le prestazioni.
Dato che sicuramente il tuo eCommerce è composto prevalentemente dalle immagini, sopratutto per le pagine prodotto, puoi pensare di trasformare il formato delle tue immagini, in .webp.
Per farlo, ti basterà utilizzare WpRocket che abbiamo visto prima, o trovare tra i plugin di WordPress, qualsiasi altro plugin alternativo che faccia lo stesso lavoro.
Lazy Load
Possiamo tradurlo in italiano come “caricamento pigro”.
Senza un plugin di Lazy Load, quando un utente visita una pagina del nostro eCommerce, scarica tutto il contenuto della pagina non appena atterra con il suo browser sulla pagina.
Un plugin di Lazy Load, ci permette di caricare solamente le risorse, che servono in quel momento all’utente, ed in un secondo momento le rimanenti.
Così facendo, diamo la possibilità di caricare la pagina più velocemente, proprio perchè non la scarica per intero, bensì scarica solamente la parte di cui ha bisogno.
Proprio per questo motivo che un plugin di Lazy Load, ti permette di migliorare le tue prestazioni SEO drasticamente.
Con WpRocket, anche questa funzionalità è inclusa nel plugin.
Ottimizzazione dei Database, CSS & Javascript
Sopratutto nel momento in cui hai installato diversi plugin, o fatto diverse modifiche al tuo eCommerce, sicuramente il database, così come il codice CSS e Javascript, non sono ottimizzati.
Quando un codice viene eseguito, esso consuma delle risorse, il che inficia sulla velocità di una pagina.
Proprio per questo motivo, è fondamentale avere dei plugin che ti permettono di ottimizzare il database, oltre che i CSS ed il codice Javascript.
Per farlo, il mio consiglio, è di utilizzare solamente plugin aggiornati di continuo, proprio per evitare errori o malfunzionamenti del tuo eCommerce.
Ecco perchè, anche in questo caso, ti consiglio di utilizzare WpRocket per questo tipo di ottimizzazione.
Link Building & PR
Abbiamo visto sino a questo momento, come possiamo ottimizzare il nostro eCommerce per la SEO, a partire dalla ricerca Keyword, sino ad arrivare all’ottimizzazione tecnica.
Tuttavia, questo non basta.
Un motore di ricerca, ed in particolare Google, come abbiamo già ribadito poco fa, per decidere se mostrare – o meno – un risultato tra le prime voci nella SERP, si basa su tantissimi fattori.
Si stima – e ribadisco, è solo una stima, in quanto l’algoritmo di Google è segregato – vi sono ben duecento fattori su cui Google si basa per decidere quale risultato di ricerca mostrare per prima.
Tuttavia, nel mondo SEO, uno dei fattori che sembra aver particolarmente impatto, oltre a quelli visti sino a poco fa, è la Domain Authority.
Vediamo quindi di cosa si tratta.
Cos’è la Domain Authority?
La Domain Authority, è una metrica coniata da diversi tool SEO, per identificare la c.d. “autorità del dominio”: in teoria – e sottolineo, in teoria – più la DA di un dominio è elevata, più è probabile che Google premi le tue pagine nei risultati di ricerca.
Ho sottolineato “in teoria”, in quanto, nella pratica, non di rado può capitare di osservare domini con scarsa Domain Authority, comparire tra i primi risultati di ricerca.
Questo succede in quanto, come ti ho detto prima, Google si basa su tantissimi fattori per decidere l’ordinamento dei risultati di ricerca nella SERP.
Tuttavia, è pensiero comune da parte dei tecnici del settore, che la Domain Authority è comunque un fattore importante nella SEO a cui prestare attenzione.
Abbiamo parlato di Domain Authority, in quanto è il termine più diffuso, tuttavia questo è un termine coniato dal tool “MOZ SEO”.
La stessa metrica, viene definita “Authority Score” da Semrush, “Zoom Authority” da SEOZoom, e così via per ogni altro tool per la SEO.
Per semplificazione, continueremo a chiamare questa metrica come “Domain Authority”, tuttavia è bene comprendere che stiamo semplicemente “prendendo a prestito” il termine coniato da MOZ, dato che ufficialmente per Google, non esiste nessuna “Domain Authority”.
Per scoprire la tua Domain Authority, puoi utilizzare tool gratuiti come ad esempio questo DA Checker.
Come aumentare la Domain Authority
Ogni tool per la SEO, ha il proprio metodo per calcolare la Domain Authority.
Sulla base della mia esperienza, tuttavia, i fattori rivelanti allo scopo di aumentare questa metrica, e quindi avere più probabilità di comparire tra i primi risultati nei motori di ricerca, sono:
- La quantità e la qualità di backlink
- La quantità e la qualità dei link interni
- I segnali dai social
- La qualità dei tuoi contenuti
Andiamoli a vedere nel dettaglio.
Cosa sono e come ottenere backlinks
Per “backlinks” si intende tutti quei link dai siti esterni che rimandano al tuo eCommerce.
Maggiore è la quantità e la qualità dei siti che rimandano al tuo eCommerce, maggiore saranno le possibilità che la tua Domain Authority aumenterà, e di conseguenza il posizionamento nei motori di ricerca.
Per ottenere backlinks, le strade sono tre:
- Attendere link organici
- Fare outreaching
- Acquistarli in Marketplace
Ottenere collegamenti verso il nostro sito, è oggettivamente un qualcosa di estremamente lento, a meno che non abbiamo prodotti o contenuti, tale che altri siti parlino di noi e quindi organicamente rimando al nostro eCommerce.
Proprio per questo motivo che molto spesso nella SEO, non ci si siede sugli allori attendendo che arrivino collegamenti organici verso il nostro eCommerce, bensì si mettono in atto pratiche di outreaching, oppure si acquistano backlinks.
Con il termine “Fare outreaching” si intende sostanzialmente andare a ricercare opportunità di ottenere link al nostro eCommerce, contattando il proprietario del sito e chiedendo di inserire collegamenti verso il nostro eCommerce, solitamente in cambio di contenuti, informazioni particolari, oppure denaro.
In alternativa, seppur è considerata una strada “Grey Hat”, in quanto contro le policy di Google, potresti pensare di acquistare collegamenti verso il tuo sito.
È esplicitamente vietato da Google acquistare/vendere collegamenti verso altri siti, tuttavia, è altrettanto praticamente impossibile riconoscere da Google quando un collegamento è stato acquistato, sopratutto se il sito dalla quale riceviamo il link non è un sito creato ad hoc per vendere backlinks.
Solitamente, quando andiamo a mettere in piedi un piano per la costruzione di backlinks, si impiegano in contemporanea tutte e tre le strade, in modo da avere un eterogeneità dei links ottenuti.
L’importante, come abbiamo già anticipato prima, è che i siti dalla quale riceviamo i collegamenti, abbiano un elevata Domain Authority, un basso Spam Score, e che ci sia contestualità di argomenti trattati.
Cosa sono e come gestire i link interni
Questo è probabilmente una delle strategie più sottovalutate di sempre nella SEO.
In tantissime occasioni, mi è capitato di migliorare il posizionamento di alcune pagine nei risultati di ricerca, semplicemente migliorando i link interni.
Migliorare i link interni, vuol dire molto semplicemente, migliorare i collegamenti tra una pagina all’altra,
Per link interni, si intende i collegamenti da una pagina all’altra, all’interno del nostro eCommerce, sulle “anchor text” contestuali alla pagina a cui rimandiamo.
Se vuoi uno strumento che ti aiuti a gestire i link interni, puoi farti aiutare con plugin come ad esempio LinkWhisper.
Social Signals (segnali dai social)
Seppur non vengono considerati come “backlinks”, anche i link provenienti dai vari social network, influenzano l’autorità del tuo dominio, e quindi di conseguenza il posizionamento nei motori di ricerca.
Assicurati quindi di inserire collegamenti alle pagine del tuo eCommerce, quando pubblichi nuovi post su Facebook, Instagram, YouTube, Twitter e qualunque sia il social network che utilizzi per la promozione del tuo eCommerce.
Qualità dei contenuti e Domain Authority
Indubbiamente, la qualità dei contenuti, di qualunque pagina, inficiano sulla qualità del tuo dominio.
Che si tratti quindi di scrivere la descrizione di un prodotto, oppure scrivere un articolo di blog, assicurati di andare a metterci il massimo della qualità dei contenuti.
Assicurati di comprendere sempre appieno le necessità dei tuoi potenziali clienti affinché tu possa creare dei contenuti che siano per loro di qualità.
Seppur i fattori di posizionamento sono segregati, la mia impressione, e quella di molti altri tecnici del settore, è che Google analizzando fattori come ad esempio il bounce rate, tempo di permanenza sulla pagina, recensioni, ed altri parametri, è capace di riconoscere quando un sito ha contenuti di qualità, e quando invece no, sopratutto dopo i recenti aggiornamenti.
Ecco perchè i contenuti, ed i tuo prodotti, è importante che siano sempre di qualità.
SEO per eCommerce: considerazioni finali
Fare SEO per eCommerce è una attività che indubbiamente richiede tempo, ed investimenti.
Tuttavia, se fatta per bene, può portarti grosse soddisfazioni, sopratutto in termini di fatturato, ma anche in termini di stabilità del traffico (al contrario di Facebook & Google Ads, sopratutto negli ultimi tempi).
Non per ultimo, anche il fatto che questa fonte di traffico non richiede investimenti giornalieri, così come accade nel PPC, può portare dei vantaggi in termini di flusso di cassa.